
Il dolore al gomito: l’epicondilite
Cos’è l’epicondilite?
Per epicondilite s’intende un’affezione degenerativa microtraumatica di un tendine alla sua inserzione ossea sull’epicondilo omerale. In questa sede sono numerosi i tendini che prendono inserzione ma solo uno di questi va incontro a tale forma degenerativa. Il tendine coinvolto appartiene al muscolo estensore radiale breve del carpo
Questa patologia si definisce anche gomito del tennista. Nella pratica clinica è infatti assai più frequente riscontrarla in persone che svolgono intense attività lavorative o sportive.
Deve essere ricordato, infatti, che il muscolo interessato viene sollecitato per qualsiasi movimento del polso e della mano, anche il più semplice e ripetitivo, come scrivere, digitare su una tastiera, usare il mause, girare una chiave, avvitare, guidare, cucire, ruotare la mano.
Oltre all’epicondilo altri distretti possono presentare queste affezioni: il gomito mediale o porzione interna (si parla in questo caso di epitrocleite), la spalla (tendinopatia inserzionale della cuffia dei rotatori), il ginocchio (tendinite della zampa d’oca), il piede (tendinite del tendine d’Achille).
Quando si manifesta l’epicondilite e come si effettua la diagnosi?
La fascia di età più colpita è quella dai 30 ai 50 anni. Spesso il dolore viene inizialmente trascurato e successivamente trattato con diverse terapie, in modo inefficace. I disturbi riferiti di solito sono fortemente indicativi della patologia.
Il dolore sull’epicondilo nell’esecuzione di alcuni movimenti come l’estensione o la rotazione del polso, il dolore palpatorio sull’epicondilo, la percussione con il dito, la flessione passiva del polso e l’estensione attiva contrastata del polso, sono tutti segni evidenti di tale infiammazione.
Classificazione epicondilite
Vi sono molti modi di classificare l’epicondilite. Una delle più usate è quella relativa agli stadi della malattia. In base a questa classificazione si distinguono quattro stadi:
- Stadio 1: il danno è di tipo infiammatorio. Non sono presenti alterazioni interessanti del tendine. In questo stadio si avverte dolore quando si svolgono attività abbastanza intense; la dolenzia scompare totalmente con il riposo e la terapia antinfiammatoria. Questo stadio è completamente reversibile. In questo stadio è molto utile la Tecarterapia e/o il laser.
- Stadio 2: è presente una degenerazione del tendine. Il dolore compare anche con attività blandamente intense. Non sempre la dolenzia scompare con il riposo. La risposta alla terapia antinfiammatoria non è sempre ottimale, mentre è molto indicata la Tecarterapia e/o il laser.
- Stadio 3: si è in presenza di degenerazione patologica e notevole estensione angiofibroblastica. Il dolore è molto intenso, tanto da impedire, molto spesso, lo svolgimento delle normali attività lavorative o sportive. Fondamentale il laser super pulsato ad alta potenza.
- Stadio 4: sono presenti aree fibrotiche e calcificazioni. La terapia conservativa è spesso priva di qualsiasi efficacia e si richiede un approccio terapeutico importante. In questa fase del problema è indicata e spesso l’unica terapia fisica efficace, l’Onda d’Urto.
Come risolvere il problema dell’epicondilite?
Numerose sono le terapie utilizzate per combattere l’epicondilite: sostanzialmente divise in terapia fisica e terapia chimica, ed ovviamente aiuta molto il riposo durante le terapie, evitando di sollecitare molto la parte interessata.
Ovviamente nei nostri Centri interveniamo solo ed esclusivamente con la terapia fisica forti dei risultati che riusciamo ad ottenere con tali mezzi. Per cui utilizziamo Tecarterapia, laser super pulsati ad alta potenza perché solo con questi si riesce ad ottenere un risultato su tendini così importanti, eventualmente onde d’urto nei casi più avanzati, specialmente in presenza di calcificazioni. Solitamente il disturbo si risolve nel giro di poche sedute.