
Dolore alla Spalla
La spalla è l’articolazione più complessa, più sofisticata e con maggiori possibilità di movimento di tutto l’organismo. Formata da ossa (omero, scapola e clavicola) e legamenti, è associata a tendini, muscoli, nervi che ne permettono i movimenti, e vasi sanguigni che consentono la sopravvivenza dei tessuti che la compongono. Questa sua peculiarità però spesso entra in netto contrasto con una una maggiore instabilità e da questa i traumi o le disfunzioni meccaniche. Ma non solo. Da un punto di vista osteopatico essa è in stretta relazione ad altri settori per cui molte disfunzioni imputate alla spalla hanno in realtà origine diversa e lontana.
Solitamente un dolore che maggiormente riguarda la spalla è imputabile alla tendinite (o tendinosi), e questa per la maggiore riguarda il tendine del muscolo sovraspinoso.
Vediamo un caso clinico reale.
Si presenta un paziente maschio di anni 45, il quale lamenta dolore alla spalla dx da circa 6 mesi, ingravescente, non risolto con altre terapie effettuate presso strutture diverse. Assunti antinfiammatori e 2 infiltrazioni di cortisonici.
Lavora come impiegato in ufficio da circa 25 anni, seduto per quasi tutta la giornata. Non pratica sport, non ha avuto traumi, nessun intervento importante. Non ha effettuato interventi dentali particolari se non le solite cure. Dorme senza dolore se non si posiziona sul fianco dx. Non ha questa abitudine solitamente. Soffre di lombalgia cronica non invalidante, ma tale da rappresentare un fastidio quotidiano.
Porta in visione una Risonanza magnetica di qualche settimana. La diagnosi è “tendinosi del sovraspinato con piccole calcificazioni lamellari”.
Lo specialista dal quale si è recato prescrive onde d’urto focalizzate, ciclo di 3 sedute.
Il quadro potrebbe essere chiaro e “risolto” nella visione medica tradizionale. Ma un Osteopata non si rassegna, e cerca di capire una cosa fondamentale. Il dolore è imputabile a tendonisi da Risonanza magnetica e diagnosi medica, e questo non fa una piega. Ma come mai si è verificata la tendinosi? Ovvero, quel’è la causa scatenante il problema? Se agiamo sulla risoluzione del dolore, il paziente avrà un beneficio nel tempo oppure vi saranno recidive? La tendinosi è una malattia oppure una situazione data da conflitti meccanici?
Analizzando la biomeccanica del paziente emerge una situazione posturale non corretta. Il piede piatto, una rotazione esterna degli arti inferiori, un bacino in retroversione, un aumento della cifosi dorsale. In pratica, per i non addetti ai lavori, una causa prevalentemente ascendente, che condiziona il dorso in “chiusura”, cioè in flessione anteriore. La spalle avanzano, si chiudono. La situazione alla scrivania peggiora tale postura.
Senza entrare troppo nel dettaglio, una disfunzione dell’arco medio dorsale condiziona una Abduzione anteriorizzata della braccia. Una problematica che facilmente si riscontra in questi casi è un conflitto sub-acromiale, cioè una riduzione dello spazio osseo compreso tra la testa omerale e l’acromion.
Ad una riduzione dello spazio sub-acromiale, corrisponde sovente un pinzamento ripetuto del tendine del sovraspinoso.
La postura del paziente, la sua attività lavorative, il sorso in cifosi pronunciata, l’abduzione anteriore della braccia sono alla base del problema. L’obiettivo deve essere la liberazione del tendine, il ripristino della corretta meccanica, mobilità, funzionalità. Un tendine che “lavora” in condizioni anomale e sottoposto a pinzamento articolare, non potrà mai regalarci situazioni di benessere.
Al paziente è stato sottoposto il suo problema. Si è provveduto ad effettuare si la terapia ad onde d’urto focalizzate, per togliere l’infiammazione e ripristinare il tessuto tendineo (si ricorda che l’effetto delle onde d’urto è quello di un’azione antinfiammatoria e di fattori di crescita, che stimolano la rigenerazione dei tessuti stessi, a partire dalle cellule staminali).
Ma contemporaneamente il paziente si è sottoposto a trattamenti manuali osteopatici volti alla riduzione delle restrizioni meccaniche. Ora sta ripristinando la corretta funzionalità generale, e dell’arco dorsale in primis, sotto il controllo del Fisioterapista nella palestra riabilitativa del Centro.